lunedì 10 luglio 2017

don Michelini Ottavio, conferma la soprannaturalità dell'Opera di Maria Valtorta

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Mons. Ottavio Michelini (14 agosto 1906 - 15 ottobre 1979 ), nacque a Mirandola, in provincia di Modena.
E' stato un sacerdote cattolico ma è considerato anche un mistico.

Ha servito nella diocesi di Carpi dove, nel 1967, ottenne il titolo di Monsignore come Cappellano di Sua Santità.
( nota: in alcuni siti web che promuovono gli scritti di Maria Valtorta, si riferiscono a lui con il titolo di Arcivescovo
e chiamandolo, erroneamente, "Archbishop Don Ottavio Michelini" ).
Vedi ad esempio:

Una volta in pensione si ritirò e si dedicò a fare il cappellano in un’associazione di disabili a Modena.
Negli anni ’70 entrò a far parte del Movimento Sacerdotale Mariano quando ancora l’opera di Don Gobbi era agli inizi.
A partire dal 1975, e per tutti gli ultimi quattro anni di vita, ha affermato di aver ricevuto i messaggi
in forma di locuzioni interiori ( che scriveva sotto dettatura ) e visioni di Gesù e della Madonna.

I messaggi vennero poi pubblicati in una serie di sei volumetti intitolati "Confidenze di Gesù ad un sacerdote".

Nei messaggi, Gesù, con parole infuocate, denuncia la gravità della situazione spirituale e morale in cui versa il mondo di oggi,
la confusione e la ribellione all’interno della Chiesa, mette in luce le carenze della pastorale attuale,
spiega che molti di questi problemi sono la diretta conseguenza della profonda crisi di fede che pervade oggi la Chiesa.
Inoltre il Signore annunciò a Mons. Michelini una futura "purificazione" a cui seguirà "una nuova primavera di pace e di giustizia,
per l’umanità e per la Chiesa", "un’alba radiosa, mai conosciuta prima d’ora". Inaugurata da una "venuta intermedia di Gesù"
prima di quella finale alla fine del mondo.

Mons. Ottavio Michelini morì il 15 ottobre 1979.

In meriito agli scritti di Maria Valtorta, il cui "Poema dell'Uomo-Dio" venne messo all'Indice dei libri proibiti nel 1960,
ha affermato che Gesù dettò a lui la seguente citazione il 19 settembre 1975:

CITAZIONE
Non temere, sono Io a condurti. Va avanti, non retrocedere e non preoccuparti.
Hanno rifiutato il mio Vangelo, hanno distorto la mia verità. Non hanno creduto alle anime vittime, alle quali ho parlato.
Nelle loro parole ho messo il sigillo della mia grazia; hanno resistito a tutto.

Ho dettato a Maria Valtorta, anima vittima, un'opera meravigliosa. Di quest'opera Io ne sono l'autore.
Tu stesso ti sei reso conto delle reazioni rabbiose di Satana.

Tu hai constatato la resistenza che molti sacerdoti oppongono a quest'opera che se fosse, non dico letta,
ma studiata e meditata porterebbe un bene grandissimo a tante anime. Essa è fonte di seria e solida cultura.

Ma a quest'opera, a cui è riservato un grande successo nella Chiesa rigenerata, si preferisce il pattume di tante riviste e di libri di presuntuosi teologi.

Ti benedico come sempre. Voglimi bene.

Il presente brano è estratto da: "Confidenze di Gesù a un Sacerdote" di mons. Ottavio Michelini
tratto dal sito web: www.micheliniottavio.it/
Volume 1: Tu sai che io ti amo ; capitolo: Basterebbe uno sguardo del 19 settembre 1975


Se prendiamo per vere le rivelazioni di Gesù a don Michelini Ottavio allora l'Opera della Valtorta ha origine divina
Per 'Chiesa rigenerata' Gesù si riferisce al nuovo volto autentico, vero, che la Chiesa avrà dopo una grande tribolazione dell’umanità
( terzo segreto di fatima ? da approfondire )


vedi anche il thread su Padre Pio:


Modificato da terranovas - 1/2/2015, 19:22
 
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 Inviato il: 13/8/2015, 13:46Citazione

Negli scritti di mons. Michelini c'è un altro passaggio in riferimento a Maria Valtorta.
Si trova nel II Volume. Sottocapitolo: LA NUOVA PRIMAVERA
CITAZIONE
Fra questi sacerdoti, vi è X.
Mi è caro per il suo desiderio di perfezione, ed anche per il suo amore per quell'Opera meravigliosa che il mondo ignora che i superbi rifiutano e che gli umili amano: il "Poema dell'Uomo-Dio".
È opera voluta dalla Sapienza e Provvidenza divina per i tempi nuovi, è sorgente d'acqua viva e pura.
Sono Io, la Parola vivente ed eterna, che mi sono nuovamente donato in cibo alle anime che amo. Io sono Luce, e la luce non si confonde e tanto meno si fonde con le tenebre. Ove Io entro, le tenebre si dissolvono per dare luogo alla luce.
Dove non è vita è morte, e la morte è putredine. Vi e una putredine spirituale nauseante non meno ( p. 152) della putredine organica dei corpi in dissolvimento. Io, verità e vita, acqua viva e luce del mondo, come potrei dimorare in anime infette dalle concupiscenze e della carne e dello spirito?
Anche questo, figlio, prova che chi non ha sentito nel "Poema" il sapore del divino, il profumo del soprannaturale, ha l'anima ingombra ed oscurata.
Vi sono vescovi, sacerdoti, e religiosi e religiose che ancora una volta accampano quella prudenza, per loro causa di tante imprudenze. Vi si rifugiano dentro, e non sanno che sono dentro la rocca del demonio. La prudenza è virtù, e la virtù non ha nausea del Divino.
Figlio mio, quanto in basso siamo! Sappia Don X ...che ogni volta che ha riletto il "Poema dell'Uomo-Dio" mi ha dato gioia per tutti coloro che tale gioia mi hanno negato.
Non tema di nulla, se vi è chi rifiuta di comprenderlo.
Siate consapevoli che il bene nostro è ben diverso da quello del mondo. L'amore che noi portiamo alle anime è sempre unito alla sofferenza: è legge.
La sofferenza è mezzo non solo utile ma necessario alla trasformazione, alla purificazione e divinizzazione dell'anima. (p. 153)
Figlio, quanto bisogna pregare, mortificarsi e riparare per sé e per i fratelli!
Se l'ora della purificazione è scoccata, anche i germogli vigorosi annuncianti la nuova primavera già sono spuntati.
Coraggio, Io e la Madre mia siamo con voi!». (p. 154)
 
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view post Inviato il: 3/1/2016, 18:35Citazione

pubblico l'invito alla lettura che mi è arrivato dal mio amico Ugo,
studioso ed esperto degli scritti valtortiani e ultimamente molto interessato alle vicende di don Ottavio Michelini:
CITAZIONE
Invito alla lettura… per pochi

Credo di non fare un asserzione sbagliata se dico che una delle conseguenze della lettura dei libri della Valtorta sia quella di non cercare altre letture che parlino degli stessi temi. La lettura dell’Opera è straboccante rispetto a qualsiasi bisogno e desiderio, oltretutto, per la vastità del testo, normalmente una prima lettura non basta.
Detto questo, il mio invito per la lettura di un'altra opera diversa appare temerario.
C’è bisogno di specificare meglio quale soggetti siano, a mio avviso, i “ pochi” destinatari di questo invito.
Condizione necessaria è aver letto e assimilato l’Opera valtortiana e essere pronti a qualcosa che ci riporti a navigare in un mare sconosciuto, lontano dalle sicurezze tipiche degli scritti Valtortiani; altra condizione sarebbe quella di essere un consacrato: questo perché la lettura che vado a presentare si rivolge specificatamente al clero di ogni ordine e grado.
Lo scritto, in sei volumetti ( o libri ), è intitolato “ Confidenze di Gesù a un Sacerdote “ di Don Ottavio Michelini. ( ora edito in un unico volume )
Sono molte le cose che legano gli scritti della Valtorta a Michelini e moltissime le differenze.
Sono stati entrambi anime vittime che si sono offerte in olocausto per fare la Volontà di Dio. Ricevettero due ben distinte missioni e vissero, come naturale, due distinte esperienze. Le due rivelazioni private sono separate da circa trent’anni .
A Maria Valtorta fu risparmiata l’angoscia ulteriore di conoscere il triste “ futuro prossimo “ che noi a posteriori in qualche modo stiamo vivendo, anche se, per fortuna o meno, non ne cogliamo tutta la gravità. La cosa ci appare logica se pensiamo al terribile periodo della seconda guerra mondiale che stava vivendo la Valtorta, oltretutto paralizzata in un letto.
Più di una volta M.V. chiese a Gesù se quelli fossero i “ Tempi ultimi “ profetizzati in “ Apocalisse “. Gesù, in più riprese, la rassicurò dicendogli che, nonostante la gravità dei tempi e anche se i ” guai “ non fossero finiti, la cosa era lontana dall’avverarsi.
A mons. Ottavio Michelini di questo “ futuro prossimo” nulla fu risparmiato.
Siamo negli anni ottanta dello scorso secolo. Immaginate di essere un povero parroco che, anche se abituato a una certa “ confidenza” con la Trascendenza ( cosa che si saprà solo dopo la sua morte ) , si trova a gestire una situazione estrema che crede di non riuscire ne a gestire ne a capire totalmente.
Come ci viene raccontato dal suo direttore spirituale ( padre Lorenzo Sirolli ), quando nel 1975 don Ottaviano, all’età di 69 anni, inizia a ricevere queste “ comunicazioni dall’Alto “, non ne coglie, conscio dei sui limiti, tutta la profondità o ampiezza che contengono:
[…] Erano rare le volte in cui, uscendo dalla sua cameretta con il foglio del messaggio appena scritto, non lo consegnasse a don Paride ( un suo confratello di fiducia ) dicendogli:
<< Leggilo tu, io non ci capisco niente, mi sembra tutto inammissibile >> .
Don Paride, dopo averlo rassicurato, consegnava il messaggio al direttore spirituale.
Come dare torto a don Ottavio che di colpo si trova investito da N. S. di una missione che da subito gli appare assurda e fuori dalle sue capacità: Gesù gli preannuncia un imminente catastrofe mondiale ( Epidemie, guerre civili, guerra totale e atomica, “ tre giorni di buio “ nei quali ci si dovrà chiudere in casa recitando il Rosario e digiunando ) che avrà come prima conseguenza la quasi totale scomparsa del genere umano e della Chiesa.
Sua missione: trascrivere i messaggi e farli conoscere a tutto il clero e a tutta l’Umanità; costituire una comunità di sacerdoti con lo scopo di rifondare una “ Nuova Chiesa Rigenerata “ purificata dal troppo male che ormai, entrato nella Chiesa stessa, gridava vendetta da parte di Dio ( come una seconda Arca di Noè ). Il 1980 sarà l’anno della “ Grande Purificazione “ preannunciata del resto dai messaggi di Fatima, Lourdes, La Salette. Decreto vero e irrevocabile di Dio Padre. La cosa sarà poi chiarita in tutti i particolari e ripetuta più volte nei messaggi.
L’ansia e lo sconcerto per una tale novità e responsabilità sarà sempre presente nelle domande e preghiere che don Ottavio farà di continuo a N.S. e che si trovano sparse in tutti e sei libri.
In obbedienza ai comandi di N.S. e supportato pienamente dal suo direttore spirituale e dal suo vescovo, don Ottavio Michelini inizierà la missione affidatagli da N.S.
Come pre-annunciatogli dallo stesso Gesù, per la sua adesione ai voleri di Dio ricevette una violenta reazione da parte di Satana e da molti confratelli che lo giudicarono quasi da subito un matto. Quando don Ottavio si lamenterà con Gesù di questa triste condizione, Questi gli risponderà :
Messaggio del 18 ottobre 1975 “ Urge fare presto “ vol.1.
“[…] - Gesù, vorrei domandarti una cosa. Temo di chiacchierare troppo in merito all'avvicinarsi dell'ora tremenda della tua giustizia.

«No, figlio mio. Dillo, lo voglio, lo voglio ed anche per i messaggi urge fare presto».

- Ma Gesù, diranno che sono matto!

«Quante volte non ti ho detto di non preoccuparti di nulla per quello che di te penseranno gli altri. I miei nemici quante volte mi hanno accusato di essere matto ! Erode mi ha fatto vestire da pazzo e,così conciato, mi ha fatto sfilare per le vie di Gerusalemme.
Don Bosco non volevano portarlo in manicomio? E tutti i santi non sono stati considerati, chi più, chi meno, un poco matti?».


Ho voluto inserire questo dialogo, che potrebbe apparire anche banale, in quanto i valtortiani più attenti potrebbero notare questa cosa: solo Luca riporta l’episodio di Erode in LC 23, 6-12, ma non in questi termini. Solo nel cap. 604 de “ L’ Evangelo come mi è stato Rivelato “ si parla esplicitamente del fatto che Erode fa vestire Gesù con una tunica bianca affiche Pilato capisca che lo ha giudicato folle:
[…] «Basta. Ti ho trattato da Dio e non hai agito da Dio. Ti ho trattato da uomo e non hai agito da uomo. Sei folle. Una veste bianca. Rivestitelo di essa perché Ponzio Pilato sappia che il Tetrarca ha giudicato folle il suo suddito. Centurione, dirai al Proconsole che Erode gli umilia il suo rispetto e venera Roma. Andate».
Di questi rimandi indiretti e diretti all’Opera se ne trovano molti nei dettati a don Ottavio Michelini. Non è per questi rimandi che consiglio a consacrati, valtortiani e non, di leggere i sei volumi scritti da don Ottavio Michelini, ma perché , a mio avviso, questi scritti contengono la più bella e profonda lezione fatta da N.S. per le “ sue stelle “: i consacrati della Sua Chiesa.
Qui potrebbe finire questo mio “ invito alla lettura “, ma sarebbe presuntuoso dire, come in fondo ho voluto dire “ Leggete e poi capirete “, in quanto questa frase se la sono potuta permettere solo santi come Padre Pio o la prossima santa Teresa di Calcutta. Io non ho una credibilità tale da poter consigliare un qualsiasi consacrato. Oggi poi i moderni mezzi di informazione sfornano notizie di tutti i tipi su tutto e non è improbabile che all’orecchio di molti sia giunta una “ cattiva fama “ su questi sei volumi.
Il più delle volte ci si accontenta di non approfondire: specie i lettori valtortiani che temono che questa “ cattiva fama” possa nuocere all’Opera .
Credo di dover, mio malgrado, continuare la spiegazione del perché leggere questi scritti, sperando di riuscire a coinvolgere qualcuno.

Credere nonostante tutto

I sei libri bastano a se stessi, ma come detto sono ingiustamente preceduti da molti pregiudizzi.
I messaggi e dialoghi trascritti da don Ottavio vanno dal 5 maggio 1975 al 2 gennaio 1979. Nei primi 12 mesi, con una cadenza quasi giornaliera, Gesù esporrà nei minimi particolari la disastrosa condizione in cui si trova la Chiesa. Tutto sarà trascritto nel I° e II° volume. Nei seguenti 12 mesi, verranno ripetuti e chiariti gli stessi importantissimi concetti nel III° e IV° libro. Per il dogma della “ Comunione dei santi “ vedremo iniziare un sempre più frequente intervento di santi: specie consacrati, e persone defunte care a don Ottavio. L’ otto settembre 1976 vi sarà anche un primo intervento da parte di Maria SS..
Questi interventi altri da quelli di Gesù, saranno dati allo scopo di persuadere e confermare quelli già dati, che, per la loro gravità e immanenza, non trovarono facile divulgazione o comprensione. Negli ultimi due volumi i messaggi in comunione con i santi del Cielo la faranno da padrone e la cadenza dei messaggi sarà molto più diradata . Il 7 settembre 1978 Papa Pio X comunicherà con don Ottavio seguito nell’ ordine da i papi: Pio XI, Paolo VI, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo I, Benedetto XV.
Negli ultimi giorni di dettati, Gesù riprenderà a comunicare con un fittissimo riepilogo atto a confermare tutto quello già detto.
il sesto libro si chiuderà con il messaggio del 2 gennaio 1979 “ Una bianca figura d’uomo “, dove Gesù rivela, circa un anno prima dell’evento, l’imminente attentato a Giovanni Paolo II.
Altre profezie, poi verificate, le troviamo sparse nei sei libri: ad esempio, nel primo libro Gesù preannuncia la caduta dell’impero sovietico che sarebbe avvenuta qualche anno prima della fine del secolo; in tutti e sei i libri e ripetuto un imminente straordinaria manifestazione di Maria SS. ( Medjugorje ) che sconfiggerà Satana.
Gesù dice che tutto si compirà per il 1980 ( in realtà Gesù parla in termini più generici senza dare date precise ) e che don Ottavio sarà presente a questa immane tragedia.
Come si può spiegare questa apparente contraddizione con tutto il resto?
La nostra logica propenderebbe per considerare questi scritti un puro abbaglio. Eppure nel leggere quei messaggi abbiamo riconosciuto la stessa voce, lo stesso modo di parlare del Gesù della Valtorta. Leggiamo cose troppo profonde e in linea perfetta col magistero, racconti impossibili da inventare. Si rimane però in bilico se credere o meno.
Per smentire i mali informati e informare i dubbiosi sono da poco usciti due bellissimi libri editi dalla associazione “ Mons. Ottavio Michelini “ con i titoli: “ Confidenze di Gesù a un Sacerdote 1979 “ e “Relazione e testimonianza della vita virtuosa di Mons. Ottavio Michelini “, quest’ultima scritta dal suo direttore spirituale padre Lorenzo Sirolli da poco scomparso.
Ora da questi due libri sappiamo che pochi mesi prima della sua morte ( 15 ottobre 1979 ) per don Ottavio inizio un calvario doloroso per le vessazioni di Satana che lo indussero a dubitare di tutta la sua opera.
Più volte Gesù a conforto del sacerdote gli ripeterà:
da “ Confidenze di Gesù a un Sacerdote 1979 “
“ Io non ho mai deluso nessuno, non ho mai ingannato nessuno, Io non sono mai venuto meno alle Mie promesse, perché se lo facessi non sarei Dio”.
Nello stesso libro del 1979 troviamo ulteriori messaggi dall’Aldilà ( per grazia di Dio e per il dogma della Comunione dei Santi ) da parte de i primi Genitori, i Patriarchi e profeti e martiri dell’Antico Testamento!
Nonostante questi messaggi di conferma dove Gesù e tutto il “ Cielo “gli ripetono come le “ apparenti contraddizioni, siano dovute a una sua sbagliata interpretazione , don Ottavio non riuscirà a convincersi totalmente.
Ad esempio: nel libro del 1979 l’apostolo Giovanni prima e Giovanni Battista dopo, lo avvertono che i concetti di tempo che abbiamo sulla terra sono inconciliabili con quelli che si hanno in Cielo. Lassù si vive un “ eterno presente “ dove passato presente e futuro sono co-presenti . Le “date” date sono semplici riferimenti, in quanto vi sono difficoltà di esprime concetti vissuti in Cielo con termini umani. La stessa cosa disse Gesù alla Valtorta, ma, ad onor del vero siamo lontani dal linguaggio profetico usato da Gesù con la frase” Il Regno dei Cieli è vicino “, oppure con la frase “…Fino a duemila trecento giorni di sera, e mattina; poi il santuario sarà giustificato.” usato in Daniele 8, 14.

Nello stesso libro del 1979 viene ribadito che Il termine stesso “ Comunione dei Santi “ implica che solo una fede perfetta, che rende santi sulla terra, permette una comunicazione attendibile con i santi in Cielo. Solo una fede perfetta può difendere dal fallimento chi, come don Ottavio, sia stato investito di una così grande missione.
Sarà lo stesso Mosè ( che rivelerà a don Ottavio di essere stato una persona “ esile e balbuziente “ e non l’atletica figura che vollero tramandare ), che facendo una analogia tra la sua missione e quella di don Ottavio, gli ricorderà come lui, prossimo a raggiungere la Terra Promessa, per un singolo pensiero di onnipotenza ( episodio del miracolò del zampillo dell’acqua da una roccia arida che Mosè penso essere dovuto a lui e non a Dio ) fu severamente punito dall’Onnipotente giustizia Divina, morendo in prossimità della meta.
Sempre nello stesso libro del 1979 l’apostolo S. Giovanni dice a don Ottavio, sapendo che questi, sempre più annebbiato dal dubbio, non riusciva a darsi spiegazioni accettabili alla sua mente:
Dal messaggio del 21-07-1979:
[…] Fratello don Ottavio, ricordati che Lui non si ripete mai e questa è una Sua prerogativa Divina. Perciò quando tu sei tentato di scrutare nei modelli passati delle Sue opere, senza scorgervi elementi di riscontro con la Comunità S. ( per prudenza e riservatezza nel libro non si rivela il nome per esteso della comunità costituita per ordine di Gesù ), tu ti allarmi subito come un piccolo bambino che si impaurisce alla vista di un animale che gli si affaccia davanti per la prima volta.”
Quasi nulle per noi, semplici lettori non coinvolti personalmente con i fatti raccontati, la possibilità di comprendere nella giusta luce tutti questi fatti, in quanto anche don Ottavio, in odore di santità ( come lo fu la Valtorta ), non vi riuscì a pieno.
Il terribile momento che stanno vivendo la Chiesa e il mondo viene sottolineato in continuazione nei sei libri, come ad esempio in questo brano dove Gesù dice:
Dal vol. 1 “Disperata malvagità “
[…] Questa guerra avrà il suo epilogo alla fine dei tempi. Ma la guerra, dicevo, è una catena di battaglie. La battaglia ora in atto è la più grande, dopo quella combattuta da S. Michele e dalle sue schiere contro le potenze ribelli.
Questa immane responsabilità sembra travolgere il povero don Ottavio che non riesce a trovare una risposta razionale a questa novità improvvisa.
Con il senno del poi potremmo dire che forse tutte queste complicazioni, a noi incomprensibili ( specie a noi lettori della Valtorta ), potevano essere evitate non permettendo le vessazioni e evitando di accennare a date precise, ma sarebbe dare giudizi su l’operato di Dio! Se Dio ha operato in questo modo, sicuramente una ragione superiore a noi in perscrutabile ci sarà stata: pensiamo ad esempio ai terribili “ cinquant’ anni di silenzio di Dio”: oscurità dolorosa a cui fu sottoposta madre Teresa ci Calcutta!
Da subito Gesù disse a don Ottavio che sarebbe stato ricordato come “ Profeta della Chiesa Rinnovata “ e non come condottiero in una battaglia alla quale già sapeva non avrebbe combattuto in prima persona.
La lezione contenuta in questi sei libri sembra più rivolta a coloro che al tempo dei profetizzati “ momenti bui ” ( rimandati ma non annullati ), quando tutto sembrerà perso, si dovranno cingere di una fede perfetta e irrefrenabile perseveranza per continuare la missione iniziata da don Ottavio Michelini.
Questo decreto di Dio Padre rimandato ( forse attenuato ) ma non annullato mi ha fatto pensare ai dieci segreti della Madonna di Medjugorje. Forse La Madre Celeste ha strappato un ultima prova per noi umani. Le grazie costano se è vero come la Madonna a Medjugorje per ben due volte ripeté ai veggenti:
Messaggi del 17 aprile e del 2 maggio 1982
"Queste mie apparizioni qui a Medjugorje sono le ultime per l’umanità. Affrettatevi a convertirvi!"
"Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l’ultima volta. In seguito non apparirò più sulla terra: queste sono le mie ultime apparizioni." 

La stessa cosa profetizzo Gesù a don Ottavio.
Qui termina la mia apologia che, se pur lunga, coglie solo aspetti marginali al contenuto dei libri.
Sarei contento se anche una sola persona, letto questo mio appello, si cimentasse in questa non facile lettura e volesse condividere con me le impressioni ricevute.
Delle tante allusioni esplicite o indirette all’Opera Valtortiana ne copio due in appendice.
Straordinario per noi valtortiani il messaggio del 24-05-1979 che si trova nel libro del 1979, in quanto vi è un intervento diretto della nostra Maria Valtorta!
U.B.
APPENDICE

Io amo le anime – vol. 1

«[…] Ho dettato a Maria Valtorta, anima vittima, un'opera meravigliosa. Di quest'opera Io ne sono l'autore. Tu stesso ti sei reso conto delle reazioni rabbiose di Satana. Tu hai constatato la resistenza che molti sacerdoti oppongono a quest'opera che se fosse, non dico letta, ma studiata e meditata porterebbe un bene grandissimo a tante anime. Essa è fonte di seria e solida cultura. Ma a quest'opera, a cui è riservato un grande successo nella Chiesa rigenerata, si preferisce il pattume di tante riviste e di libri di presuntuosi teologi. Ti benedico come sempre. Voglimi bene».

La nuova primavera - vol. 2

[…] Fra questi sacerdoti, vi è X. Mi è caro per il suo desiderio di perfezione, ed anche per il suo amore per quell'Opera meravigliosa che il mondo ignora che i superbi rifiutano e che gli umili amano: il "Poema dell'Uomo-Dio".
È opera voluta dalla Sapienza e Provvidenza divina per i tempi nuovi, è sorgente d'acqua viva e pura.
Sono Io, la Parola vivente ed eterna, che mi sono nuovamente donato in cibo alle anime che amo. Io sono Luce, e la luce non si confonde e tanto meno si fonde con le tenebre. Ove Io entro, le tenebre si dissolvono per dare luogo alla luce.
Dove non è vita è morte, e la morte è putredine. Vi e una putredine spirituale nauseante non meno della putredine organica dei corpi in dissolvimento. Io, verità e vita, acqua viva e luce del mondo, come potrei dimorare in anime infette dalle concupiscenze e della carne e dello spirito?
Anche questo, figlio, prova che chi non ha sentito nel "Poema" il sapore del divino, il profumo del soprannaturale, ha l'anima ingombra ed oscurata.
Vi sono vescovi, sacerdoti, e religiosi e religiose che ancora una volta accampano quella prudenza, per loro causa di tante imprudenze. Vi si rifugiano dentro, e non sanno che sono dentro la rocca del demonio. La prudenza è virtù, e la virtù non ha nausea del Divino.
Figlio mio, quanto in basso siamo! Sappia Don X ...che ogni volta che ha riletto il "Poema dell'Uomo-Dio" mi ha dato gioia per tutti coloro che tale gioia mi hanno negato.
Non tema di nulla, se vi è chi rifiuta di comprenderlo.
Siate consapevoli che il bene nostro è ben diverso da quello del mondo. L'amore che noi portiamo alle anime è sempre unito alla sofferenza: è legge.
La sofferenza è mezzo non solo utile ma necessario alla trasformazione, alla purificazione e divinizzazione dell'anima.
Figlio, quanto bisogna pregare, mortificarsi e riparare per sé e per i fratelli!
Se l'ora della purificazione è scoccata, anche i germogli vigorosi annuncianti la nuova primavera già sono spuntati.
Coraggio, Io e la Madre mia siamo con voi!».


Modificato da terranovas - 12/3/2017, 19:35
 
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view post Inviato il: 12/3/2017, 21:44Citazione

Pubblico un nuovo approfondimento in merito aglii scritti di don Ottavio Michelini che mi è arrivato dal mio amico Ugo, studioso ed esperto degli scritti valtortiani.
Ultimamente anche gli studiosi francesi hanno preso in esame la figura di don Michelini in rapporto agli scritti di Maria Valtorta
(vedi pagina web del sito Maria Valtorta.org: www.maria-valtorta.org/ValtortaWeb/048.htm)
CITAZIONE
Messaggio di Maria Valtorta a don Ottavio Michelini

Dal libro “Confidenze di Gesù ad un sacerdote 1979

Marina di Carrara 24 maggio 1979
UNITI NEL TEMPO E NELL'ETERNITÀ
Scrivi, fratello carissimo don Ottavio: sono Maria Valtorta.
Finalmente anche per me è venuto il momento di potere parlarti, di dirti: grazie per avere fatto visita a S. T., nel suo Convento, per avere stipulato con lei un patto che, per l'infinita Bontà e Misericordia Divina, che, per la non meno grande misericordia della Vergine Immacolata, avrà la sua piena e quanto prima realizzazione.
Incontri d'anima per un sostegno reciproco
Fratello don Ottavio, la fede semplice e umile ancora una volta non resterà senza il suo premio, ti voglio ancora una volta dirti grazie per avere accolto l'invito di visitare in questo particolare momento Padre Adalberto, figlio prediletto del Cuore Misericordioso di Lui, Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, comune nostra Madre SS.ma e ancora grazie per aver accettato di andare dopo le elezioni a N., per far visita ad una figlia vittima con Lui, fatta dolore e sofferenza, per espiare i molti sacrilegi e peccati che si compiono nella Chiesa in quest'ora triste di vigilia, piena di fatti e avvenimenti che il mondo di oggi ateizzato, (e con il mondo, in misura non inferiore, la stessa Chiesa uscita dal costato aperto di Cristo Crocifisso), rifiutano di accettare.
Fratello don Ottavio, non a caso ti ho detto di vigilia, perché quanto ti è stato comunicato da Giuseppe** sarà tremenda realtà.
Riparare
[D.] - Sorella Maria, allora?! ...

[R.] - Non devi temere di nulla, non ti mancano motivi di sofferenza, vedi di saperla permeare questa sofferenza di generosità, di fede, di speranza e di un grandissimo amore per l'Amore.
Quante volte, fratello mio, non te lo ha chiesto, di donargli tutto in riparazione, per l'oscurità tremenda che avvolge Chiesa e Umanità[?]

[D.] - Sorella Maria, alla luce di queste tue parole vedo la mia immensa, incommensurabile povertà, e ci sarebbe da rabbrividire, se non avessi coscienza che il Suo Amore infinito può inabissare nella fornace ardente del Suo Cuore Misericordioso tutta la mia grande povertà e miseria.
Sorella Maria, tu mi hai accennato di vigilia! Tu sai naturalmente la situazione della Comunità S. ...
Intervento di Dio nella storia
[R.] - Sì, ma non ti devi preoccupare, il vostro Ambasciatore Andrea*** vigila attentamente e bene cura i vostri affari, perciò confermo tutto quello che Lui ed altri vi hanno detto.

[D.] - Sorella Maria, non è che io voglia mettere in dubbio quanto ci è stato detto, ma le mie miserie, i miei peccati non potrebbero ostacolare...

[R.] - Fratello don Ottavio, se le miserie e i peccati degli uomini potessero influire su Dio, in misura tale da impedire l'attuazione dei Piani della Provvidenza Divina... la Chiesa sarebbe una città senza case.

I peccati degli uomini possono suscitare lo sdegno Divino, e possono anche ritardare l'attuazione, ma non possono mai impedire l'azione di Dio.

Fratello, più e più volte ti è stato detto che Lui non delude mai nessuno e non deluderà né te né la Comunità.

Egli vi ama e quanto vi ama; rispondere generosamente al Suo Amore è quello che dovete sempre fare. Luce dovete essere.
Fratello don Ottavio, le visite che farete, sia a S. sia a N., vi saranno di grande utilità, metti via ogni scrupolo che il nemico cerca di rimescolare nel tuo cuore.
Viviamo in Dio, seppure in situazioni diverse, possiamo valerci dello stupendo Dogma della Comunione dei Santi. Ora sono io, Maria Valtorta, che ti propongo un contrat¬to che tu ami tanto: uniti sempre nel tempo dell'eternità[e nell'eternità]. Io, se tu lo vorrai, ti sarò vicina nelle tue sofferenze, nelle lotte, nelle tue necessità, se tu me lo permetterai.

[D.] - Maria, sorella mia cara, non solo te lo permetto, ma te lo domando con tanto desiderio che tutto questo diventi una realtà, se io per la mia fragilità [lo dimenticassi], ricordamelo tu questo patto, a cui molto tengo.

[R.] - Fratello, ti assicuro fin d'ora la mia interces¬sione per te, per don Paride, per tutta la Comunità e per tutti quelli che sono legati a voi.

Vi benedica Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre.

Maria Valtorta


** Il riferimento è a un messaggio precedente fatto da Giuseppe Cafasso .
*** L’apostolo Andrea è stato nominato da Gesù come Ambasciatore della Associazione Speranza fondata da Mons. Ottavio Michelini per ordine di Gesù.
Moltissime comunicazioni del libro del 1979 sono proprio del Apostolo Andrea.

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