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Francesco: elezione preparata da anni
di Marco Tosatti
Articolo pubblicato sulla rubrica dell'Autore San Pietro e dintorni
Nostra presentazione
Questa notizia non meraviglia affatto, noi stessi abbiamo scritto più volte che l'elezione di Mario Bergoglio poteva essere solo preparata, sia per l'indole dei prelati della neo-Chiesa abortita dal Vaticano II, sia per l'evidente caratura deprimente del personaggio scelto ad occupare il Soglio di Pietro.
Tutto questo era a perfetta conoscenza dell'emerito Cardinale Ratzinger, che pensò bene di farsi indietro per permettere che si realizzassero i disegni dei prelati modernisti e affossatori della Chiesa cattolica. Seppure si volesse sostenere che questi stessi prelati abbiano brigato in tutti i modi per farlo “dimettere”, resta il fatto che Ratzinger sapeva benissimo cosa si stava preparando, e al bene della Chiesa, semmai lo avesse preso in considerazione, preferì il proprio bene personale.
Tosatti fa riferimento ad un articolo apparso sul sito del giornale belga Le Vif , che qui riportiamo in calce.
Articolo di Marco Iosatti
24/09/2015 ![]()
L’elezione di Jorge Bergoglio è stato il frutto delle riunioni segrete che cardinali e vescovi, organizzati da Carlo Maria Martini, hanno tenuto per anni a San Gallo, in Svizzera. E’ quanto sostengono Jürgen Mettepenningen et Karim Schelkens, autori di una biografia appena pubblicata del cardinale belga Godfried Danneels. Che chiama il gruppo di cardinali e vescovi un “Mafiaclub”.
Danneels secondo gli autori, avrebbe lavorato per anni a preparare l’elezione di papa Francesco, avvenuta nel 2013. Egli stesso d’altronde, in un video registrato durante la presentazione del libro a Bruxelles ammette di aver fatto parte di un club segreto di cardinali che si opponevano Joseph Ratzinger. Ridendo, lo definisce “un club mafia e portava il nome di San Gallo”.
Il gruppo voleva una drastica riforma della Chiesa, molto più moderna e attuale, con Jorge Bergoglio Papa Francesco alla testa. Come poi è accaduto. Oltre a Danneels e Martini, del gruppo secondo il libro facevano parte il vescovo olandese Adriaan Van Luyn, i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, il cardinale italiano Achille Silvestrini e quello britannico Basil Hume, oltre ad altri.
Scrive il giornale belga “Le Vif”: “Il 13 marzo 2013 una vecchia conoscenza era al fianco del nuovo papa Francesco: Godfried Danneels. Ufficialmente, era là in quanto decano dei cardinali-preti, ma in realà ha operato per degli anni come creatore di re discreto”.
Danneels è stato invitato di nuovo da papa Francesco al Sinodo sulla Famiglia che si svolgerà in ottobre a Roma. La sua figura è stata però molto criticata. Ha cercato di dissuadere una vittima di abusi sessuali dal denunciare l’autore, un vescovo (zio della vittima), e per questo motivo all’epoca del Conclave 2013 in Belgio c’era chi chiedeva che non fosse ammesso a eleggere il nuovo Papa.
Inoltre le sue posizioni sul matrimonio omosessuale e sull’aborto (secondo la rivelazione di due parlamentari avrebbe scritto al re del Belgio esortandolo a firmare la legge che lo consentiva) non sembrano in sintonia con il Magistero della Chiesa. E anche con quello che papa Francesco afferma.
Articolo di Le Vif(la traduzione è nostra)
Godfried Danneels ha lavorato per anni
all’elezione di Papa Francesco di Walter Pauli 23 settembre 2015 ![]()
Gli storici della Chiesa, Jürgen Mettepenningen e Karim Schelkens, hanno appena pubblicato una biografia del Cardinale Godfried Danneels, nella quale l’arcivescovo appare come un difensore della Chiesa moderna. Egli avrebbe anche lavorato per anni all’elezione di Papa Francesco.
L’Arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, opposto al crescente potere di Ratzinger e della sua cricca in Vaticano, a partire dal 1996 incominciò ad organizzare delle riunioni “segrete” di vescovi e di cardinali a San Gallo in Svizzera. Questi incontri erano vagamente a conoscenza di certi specialisti, ma solo in questa biografia di Jürgen Mettepenningen e Karim Schelkens sono presenti dei resoconti dettagliati delle attività del “gruppo di San Gallo”.
Nel 1999 Danneels si unì al gruppo, del quale facevano già parte il vescovo olandese Adriaan Van Luyn, i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, l’inglese Basil Hume e l’italiano Achille Silvestrini. Per Danneels e gli altri si trattava di “vacanze spirituali”, una forma di consolazione e di mutuo sostegno in un periodo buio.
Il Vaticano inviò il sinistro Cardinale Camillo Ruini per sondare di cosa si trattasse, ma questi fece fiasco. Contemporaneamente il “gruppo di San Gallo” cercava di influenzare i comportamenti del Vaticano. La domanda che ci si poneva in modo sempre più pressante era: “Che succederà dopo Giovanni Paolo II? Come evitare che Ratzinger diventi papa?”
Al momento del conclave del 2005, Ratzinger si dimostrò molto forte. Danneels e gli altri membri del “gruppo San Gallo” riuscirono a malapena a nascondere la loro delusione e attribuirono alla stanchezza la loro mancanza di entusiasmo. Tuttavia, la loro analisi fondamentale circa la necessità che si rinnovasse l’apparato del Vaticano e che il messaggio della Chiesa dovesse essere molto più ottimista, si dimostrò premonitore. Il pontificato di Ratzinger fu una catastrofe e la Chiesa soffrì per le storie di costume e di corruzione.
Danneels fu anche coinvolto negli scandali: venne indotto dal vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, a passare gli alimenti alla famiglia del nipote, col quale aveva avuto una “piccola relazione”, e fu sospettato nell’“Operazione Calice”.
Tuttavia, l’elezione di Mario Bergoglio mise fine a questo periodo buio. “L’elezione di Bergoglio venne preparata a San Gallo, su questo non c’è alcun dubbio; e le grandi linee del suo programma sono quelle di cui discutevano Danneels e i suoi confratelli da più di dieci anni” scrive Schelkens.
D’altronde, il 13 marzo 2013 [giorno dell’elezione di Mario Bergoglio], al fianco del nuovo Papa Francesco, era presente una vecchia conoscenza: Godfried Danneels. Ufficialmente in quanto decano dei cardinali-preti, ma in realtà perché aveva lavorato per anni come procuratore discreto di un papa capace di dare un avvenire alla “sua” chiesa.
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"Godfried Danneels ha lavorato per anni con l'elezione di Papa Francesco"
Gli storici della Chiesa Jürgen Mettepenningen e Karim Schelkens appena pubblicato una biografia del cardinale Godfried Danneels, in cui l'arcivescovo appare come un difensore della Chiesa moderna. Ha anche lavorato per anni presso l'elezione di Papa Francesco.

Godfried Danneels © BELGA
Opposto al crescente potere di Ratzinger e la sua cricca in Vaticano, l'arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini ha cominciato a organizzare incontri "segreti" di vescovi e cardinali a San Gallo in Svizzera nel 1996. Questi incontri sono stati vagamente noto per alcuni esperti, ma non c'è mai stato un rapporto dettagliato anche le attività del "gruppo di San Gallo" nella biografia di Jürgen Mettepenningen e Karim Schelkens. Nel 1999, Danneels è entrato nel gruppo nel quale comprendeva anche l'olandese Vescovo Adriaan van Luyn, cardinale tedesco Walter Kasper e Karl Lehman, gli inglesi e italiani Basil Hume Achille Silvestrini. Per Danneels e gli altri, erano "vacanza spirituale", una forma di consolazione e di sostegno reciproco in un momento buio.
Il Vaticano ha inviato il cardinale Camillo Ruini la perdita per capire di cosa si trattasse, ma ha disegnato un vuoto. Allo stesso tempo, il "Gallo Gruppo S.", cercando di influenzare le azioni del Vaticano. La domanda che è sorto più precisamente era: "Cosa succederà dopo Giovanni Paolo II Come prevenire Ratzinger è diventato Papa?"
Al conclave del 2005, Ratzinger si è dimostrato troppo forte. Danneels e gli altri membri del gruppo di San Gallo a malapena riusciti a nascondere la loro delusione.Hanno messo la loro mancanza di entusiasmo a causa della stanchezza. Ma la loro analisi fondamentale, che l'apparato Vaticano aveva bisogno di essere innovato e il messaggio della Chiesa doveva essere molto più ottimista, era preveggente. Il pontificato di Ratzinger si rivolse al disastro e alla Chiesa gemeva sotto i casi di sesso e corruzione. Spinto dalla Bruges vescovo Roger Vangheluwe in un'intervista con la famiglia del nipote con il quale aveva avuto un "piccolo rapporto" e sospetta nell'Operazione Calice, Danneels è stato anche coinvolto in scandali.
Tuttavia, l'elezione di Jorge Mario Bergoglio finisce questo periodo buio. "L'elezione di Bergoglio abbinato l'obiettivo di San Gallo, è senza dubbio. E i contorni del suo programma sono quelli Danneels ei suoi colleghi stavano discutendo da oltre dieci anni", scritto Schelkens.
Il 13 marzo 2013, una vecchia conoscenza si è tenuta anche a fianco del nuovo Papa Francesco Godfried Danneels. Ufficialmente, era lì come il decano dei cardinali-preti, ma in realtà ha lavorato per anni come un creatore di re discreti di un papa in grado di fare un futuro nella "sua" chiesa.
CORREZIONE
L'articolo "Godfried Danneels ha lavorato per anni con l'elezione di Papa Francesco" ha un errore storico commesso dopo l'approvazione e la correzione delle loro citazioni dagli autori. L'ultimo paragrafo non è stato riprodotto come era stato indicato nella correzione di cui sopra.
Il paragrafo errata (che abbiamo cambiato nel frattempo) è stato :. "L'elezione di Bergoglio è stata preparata in San Gallo, è chiaro e il contorno del programma sono quelli Danneels e co discusso per oltre dieci anni. "
Tuttavia, la corrispondenza con il giornalista cita il seguente passaggio: "L'elezione di Bergoglio abbinato l'obiettivo di San Gallo, è chiaro e il contorno del programma sono quelli Danneels ei suoi colleghi stavano discutendo di più. dieci anni ".
Mentre il brano originale non è stato raggiunto, il lettore ha l'impressione che il gruppo di San Gallo è una lobby. Questo non è corretto e anche il Gruppo di San Gallo non era più soddisfatta dopo il 2006, sette anni prima del conclave per eleggere il Papa Francesco. Dal momento che il passaggio che vogliamo rettificare è ripreso dai media internazionali, è importante per la comprensione della realtà storica e la nostra integrità come storici e biografi della Chiesa del cardinale Danneels che questo sfortunato adattando la nostra citazione è corretta.
Karim Schelkens e Jürgen Mettepenningen